domenica 28 febbraio 2016

STORIA DEL CREMONA (PARTE SECONDA)

VISITA AI LUOGHI STORICI DELLA NOSTRA SCUOLA


Cosa si cela dietro le mura di questa nostra bellissima scuola?
Quali segreti e spazi misteriosi, di cui non conosciamo nemmeno l'esistenza, abbiamo potuto svelare?
Certamente nessuno di noi sapeva che la mura di sasso del parcheggio risale al lontano 1600 e che è stata pazientemente costruita dai frati cappuccini con i sassi del fiume Brenta.
Mura del 1600
Si tratta di una mura a secco ( cioè costruita senza l'utilizzo della malta, come facevano gli egiziani o i maya) e ben protetta dalla “sovraintendenza alle belle arti”. Era ovviamente la mura di cinta del monastero all'interno della quale sorgevano gli orti che servivano per il sostentamento della piccola comunità. Adiacente alla mura, dove oggi è situata la “casa sull'albero”, si trovava il rustico dove viveva il fattore che si occupava della coltivazione della terra e dell'allevamento di alcuni animali da fattoria.
Abbiamo anche scoperto che l'ultimo fattore è ancora in vita, si chiama Pierino e compie quest'anno 95 anni.
Affresco di San Girolamo Emiliani
Nel giardino della scuola si trovano altre sorprese nascoste che testimoniano la storia di questi luoghi: primo fra tutti il bellissimo affresco si San Girolamo Emiliani risalente al 1800.
Albero del "Dire"
Nel vicino muro invece i resti di un murale che alcuni anni fa una maestra (maestra Olga) fece con i suoi alunni per raccontare la storia della scuola. Sempre nel giardino si trova un carpino bianco chiamato “albero del dire” perchè così veniva chiamato il “Direttore” Tarcisio Frigo. Quest'albero fu piantato il giorno dopo la sua scomparsa in suo ricordo.
Siamo poi entrati nell'ostello cioè, come ci ha spiegato Emanuele, un posto per giovani turisti dove poter dormire e vivere dei momenti di condivisione in un contesto di multiculturalità.
Nel vicino ostello invece abbiamo potuto ammirare da un'altra prospettiva i due colonnati dell'antico chiostro e le effige che raccontano la storia di questo luogo. In particolare ci ha colpito quella di Bortolo Zanchetta che ha lavorato come volontario per oltre quarant'anni e che si è occupato della scuola di arti e mestieri dell'orfanotrofio.
Siamo poi entrati nell'ostello e abbiamo potuto constatare che si tratta di un luogo allegro e giovanile, ricco di quadri new age, supellettili particolari e divertenti costruiti con materiali di scarto e di recupero. Varcato i corridoi e, saliti ai piani superiori, siamo finalmente entrati in quella che subito abbiamo soprannominato la “Camera dei segreti” (sarà per la gigantesca ragnatela ben in mostra sopra il battente della porta) del Cremona: la bellissima e antica biblioteca di Don Marco. Una meraviglia! Tesori nascosti e libri antichi.
Don Marco Cremona
Primi fra tutti i quadri raffiguranti Don Marco, Gaetano Fasoli e Fra' Antonio Eremita, poi le stole e gli arredi sacri che venivano usati nella chiesa quando era ancora consacrata. Dietro la porta, ben nascosto quasi a conservare il suo mistero, il crocifisso dove si recava a pregare Elisabetta Vendramini. Ogni anno ancora oggi, le suore si recano in pellegrinaggio in questo luogo per pregare davanti a questo crocifisso.
Crocifisso caro a E.Vendramini










Poi la bellissima biblioteca... una vera sorpresa: testi antichi ben conservati e suddivisi per materia. Nel centro un tavolo con alcuni testi che abbiamo potuto toccare, e che raccontano la storia dell'orfanotrofio: gli elenchi degli orfani con le loro storie... ma allora è proprio vero! Questo luogo era davvero un orfanotrofio! Stefania ci ha perfino fatto vedere le mantelline nere di lana che indossavano gli orfanelli!
Quanta storia, quanta passione, quanto amore dentro a queste mura. Tutto questo ci fa sentire orgogliosi perchè in fondo anche noi sappiamo di farne parte!



Biblioteca











E ci siamo sentiti talmente coinvolti in questa mattinata che, uscendo dall'atrio dell'ostello, passando davanti ai busti di Bortolo Zanchetta e di Don Marco Cremona, uno di noi ha esclamato: “Ciao Don Marco!”.
Busto di Don M. Cremona
E allora lo diciamo tutti: “CIAO DON MARCO... GRAZIE DI ESSERCI STATO!”.
Busto di B. Zanchetta 














1 commento:

  1. ❤❤Ciao maestra sono Giorgia lo letto tutto per prendere spunto per il testo me anche con quello della linea del tempo ciao ❤❤

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